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“I piatti della “controra”: peperoncini verdi fritti con patate”

peperoncini verdi fritti con le patate
Controra” è un concetto “meridionale” e non potrebbe essere altrimenti. Letteralmente, significa “l’ora contraria“, ed indica le ore dei pomeriggi estivi dei paesi del sud, quelli tanto caldi da rendere impossibile ogni attività. Superficialmente, potrebbe essere confuso con la pigrizia, ma questa è un’interpretazione basata sul luogo comune che divide le persone – e i popoli – in produttivi e non produttivi. Ed errata, a mio parere. Per me, che mantengo un animo profondamente meridionale pur vivendo ormai da decenni nell’operosa “padania” – “no, non sono un emigrante” (cit.) – la controra è un momento della giornata tra i più produttivi. Non è solo momento di riposo, ma di ozio, nel senso più latino del termine: già i romani, con la parola “otium” non indicavano assolutamente quell’attività successivamente confusa con “il padre dei vizi” ma un’occupazione vera e propria, dedicata alla fantasia e, soprattutto, alla creatività.
In queste ore, nascevano piatti come questo: i peperoncini verdi fritti con patate. Sapori semplici e leggeri, nonostante il fritto. Pochissimi gli ingredienti: peperoni piccoli e verdi -“frigitelli”: adatti, appunto, alla frittura – e patate. Con la sola aggiunta di olio extravergine di oliva. I peperoni vengono puliti privandoli del picciolo e svuotandoli dei semi, lasciandoli il più possibile interi. Poi, fritti in una padella larga: importante che non si sovrappongano in cottura. Una volta pronti, e asportati dalla padella, nell’olio di frittura già insaporito dal loro gusto, si friggono delle patate tagliate a bastoncini o cubetti (in questo caso, il piatto è stato preparato da Tina che ha scelto il modo lucano di procedere, sbollentando preventivamente le patate). Anche in questo caso, l’unica precauzione da rispettare è il non sovrapporre le patate: tenderebbero a stufarsi e spappolarsi, il che non andrebbe bene per questo piatto.
Peperoncini verdi fritti con patate
Una volta pronte, si mescolano ai peperoni e si dà una ripassata finale. Poi, anche per loro il riposo: di un paio d’ore.
Durante questo, le patate si impregnano del gusto – e degli aromi – dei peperoni. I peperoni, invece, che di solito hanno una nota finale leggermente amara, si addolciscono. Raffreddandosi, poi, le prime si ammorbiscono e assumono una consistenza morbida, all’interno addirittura “cremosa” che ben si sposa con la morbidezza del peperone fritto. Mangiato troppo in fretta, rimarrebbe un piatto “sciapo”, privo delle sue note di sapore più particolari.

Peperoncini verdi fritti con patate

Per gustarlo al meglio, occorre avere pazienza. Arrendendosi alla lentezza e aspettando, godendosi a’cuntrora.

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