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Pitta m'pigliata (dolce calabrese)

“Pitta m’pigliata (dolce calabrese)”

Un saluto veloce, visto che la connessione scarseggia ed il mare è tanto vicino da rendere irresistibile il suo richiamo (soprattutto, viste le temperature di questi giorni). Un’immagine del posto: l’antica fortezza aragonese.
 

 

Ed un dolce, la pitta m’pigliata. Questa, non l’abbiamo fatta noi, ma comperata in un forno a Le Castella, ad Isola Capo Rizzuto. E non è la classica versione a torta “di rose” (composta cioè da tante parti affiancate e cotte in una teglia sola) ma una carinissima versione monoporzione.
Ingredienti:
Per la pasta:
un bicchiere di olio extravergine di oliva
un bicchiere di vino bianco
due uova
500 gr di farina
un pizzico di sale
Per il ripieno:
200 gr di gherigli di noce tritati
50 gr di pinoli
100 gr di uva passa
250 gr di miele
zucchero, q.b.
un pizzico di canella
fichi secchi spezzettati, q.b.
un bicchiere di vino cotto
Procedimento:
Intiepidite l’olio e il vino, versateli in una capace insalatiera, aggiungete le uova, il pizzico di sale e la farina. Lavorare (aggiungendo, se necessario, ancora un po’ di farina) fino ad ottenere un impasto compatto.
Lavorate poi ancora un poco la pasta sulla spianatoia, dividetela in tre pezzi e tiratela in una sfoglia tonda e due quadrate.
Su queste ultime stendete il ripieno che avrete preparato mescolando gli ingredienti in una terrina.
Tagliate dei rettangolini che arrotolerete disponendoli sulla sfoglia rotonda (che avrete sistemato in una teglia unta e infarinata) cosparsa di zucchero, cannella e miele, come fossero dei fiori.
Metteteli l’uno vicino all’altro e aprite leggermente l’orlo superiore dando loro la forma di petali.
Infornate a fuoco moderato – ci vorranno circa una quarantina di minuti – dopo avere spennellato la pitta di abbondante vino cotto.

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