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“Involtini di peperoni al pane di Matera e canestrato siciliano”

 

Martedì mi è arrivato un “pacchettino”, da Matera. Mittente, Sapori dei Sassi. Contenuto: Pane di Matera, caciocavallo podolico, burrata, melanzane rosse ed altre robine con cui combinerò qualcosa questo we. Le melanzane rosse di Rotondi, innanzitutto: non le conoscevo, neanche sapevo che esistessero melanzane di quel colore (non le ho ancora fotografate ma anche dal vivo le avrei scambiate per pomodori, confesso!), penso che le farò ripiene di pane e caciocavallo e forse un tocco piccante di n’duja (già, non lo avevo scritto, c’era anche quello nel pacco). In ogni caso, avevo in frigo dei peperoni rossi, che avevo voglia di fare ripieni. Ed ho deciso che il pane era “giusto” anche per loro.

involtini di peperoni

INVOLTINI DI PEPERONI AL PANE DI MATERA E CANESTRATO SICILIANO

Ho iniziato arrostendo i peperoni. Intanto che questi si raffreddavano, ho tagliato un paio di fette di pane (un etto circa) che ho privato della scorza. Questa, me la sono religiosamente pappata in silenzio, godendomi il gusto profumato di legno bruciato della scorza e la dolcezza un po’ acida del lievito naturale (che qui in Emilia, pani così, son merce rara assaje!). La mollica, poi, l’ho ridotta in polvere con un frullatore e messa in una ciotola. A questa ho aggiunto due uova, maggiorana tritata finemente, pepe nero e formaggio al pepe nero (canestrato siciliano, non troppo stagionato) grattugiato. Ad occhio, la quantità giusta per ottenere un impasto cremoso, abbastanza denso da non colare via.

 

Con questo, ho riempito i peperoni – puliti e ridotti a falde – ed ho arrotolato in modo da formare un involtino, che ho cotto in un tegamino di coccio, con solo olio. Niente sale, volevo aggiungerlo grosso direttamente nel piatto (mi piace sentire i grani un po’ grossolani scricchiolare sotto i denti, in alcune preparazioni. Soprattutto, quando uso sali particolari).

 

involtini di peperoni
Una volta pronto, ho sistemato nel piatto gli involtini e decorato con una striscia di formaggio. A questo punto il sale, nero delle Hawaii, per restituire al piatto quel tocco di bruciato che mi ero pappato insieme alla scorza del pane.
E devo dire che ci stava proprio bene!!!

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