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ricetta cavallucci senesi

“Ricetta dei cavallucci senesi di Benedetta.”

ricetta cavallucci senesi
 
Questa ricetta dei cavallucci senesi è di Benedetta, dei tempi in cui frequentavo it.hobby.cucina (credo uno dei primi gruppi di cucina nati in rete: pensate che il primo incontro dal vivo lo facemmo nel 1997, quando ancora i blog manco erano stati ancora immaginati!). Ancora oggi, nell’archivio di quel gruppo ci vado spesso: ci sono ancora conservate le pagine che mi hanno insegnato quel poco che so. E soprattutto, ci sono conservate facce ed emozioni. Facce che ancora continuo ad incontrare. Ed altre che, purtroppo, devo limitarmi a ricordare.
 
In ogni caso, è lì che ho preso la ricetta. La copio per intero, perché cambiarne sia pure solo qualche parola non avrebbe senso. Perché *quelli* sono per me i cavallucci, visto che Benedetta anni fa me li fece assaggiare. E perché quelli ho provato a riprodurre.
 
 
Perché si chiamano così? Perché erano un dolce da stallieri, brutti a vedersi, ma buoni di sapore e perché sopra ci veniva impresso, sulla pasta ancora da infornare, l’impronta di un cavallo.
 

RICETTA CAVALLUCCI SENESI

 
300 g zucchero
50 g miele millefiori o di arancio
70 g arancia candita
80 g cedro candito
500 g farina + 100 per impastare e spolverare
150 g noci
8 g coriandolo
7 g anice pestato nel mortaio (deve diventare una polverina finissima)
1 presa di cannella
la punta di un coltello di ammoniaca per dolci
100 g acqua
 
Si fa lo sciroppo con lo zucchero e l’acqua e si lascia cuocere finchè non fa il filo (cioè prendendo lo sciroppo tra pollice ed indice senza ustionarsi deve fare il filo).
Si toglie dal fuoco e si aggiunge subito il miele, la farina, canditi, noci e spezie.
Si impasta infarinandosi ben benino le mani e si formano dei pani che poi si arrotoleranno, devono diventare dei “lombrichi” di circa 5 cm di diametro. A questo punto con un coltello si tagliano dei tocchi con cui formeremo delle palline e tenendone una in una mano si appiattisce con l’indice della mano opposta: è semplice, le palline devono avere un polo appiattito
dall’indice.
 
Nella teglia si mette la carta da forno e i cavallucci, si spolverano con la farina e si infornano 10/15 minuti, non di più. Io non li tengo mai oltre i 10 e sono già abbastanza. Devono uscire dal forno ancora piuttosto morbidi perchè si seccheranno all’aria, altrimenti rischiate di fare delle palline da schioppo anzichè dei dolcetti.
 
Una nota è doverosa: i veri cavallucci non prevedevano nè le noci, nè il cedro, questi ingredienti entravano a far parte della preparazione dei berriquoli detti anche “cavallucci due per etto” perchè sono più grossi e più ricchi.
Il miele poi è obbligatorio soltanto nei berriquoli, anche se per tradizione andrebbe messo anche nei cavallucci. A parte tutto il miele impedisce al cavalluccio di diventare troppo secco, ma lo rende più facilmente deperibile in quanto trattiene l’umidità. A voi la scelta, dipende dalla vostra voracità.

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