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“Pasta e patate. Ma con la nduja.”

 
pasta e patate

 

Già, fusion. Perchè non avevo in casa la provola, per fare la versione più tradizionale,  però avevo voglia di qualcosa di piccante. E saporito.
E siccome qualche giorno fa mi è arrivato pure un pacco da Sapori dei Sassi, avevo pure giusto giusto un pezzetto di moliterno *vero* lucano. Di quelli che si fa fatica a trovare ma che il sapore è da svenimento. Ma non divaghiamo.
La pasta e patate è piatto povero ma buonissimo. Uno dei miei preferiti. Servono poche cose:
Per due persone, per esempio:
2 patate non troppo grandi
150 gr di pasta (avevo in casa delle conchiglie e queste ho usato)
mezza cipolla
Olio extra vergine di oliva
brodo vegetale.
pasta e patate-2
Prima il soffritto: questa volta, solo cipolla. Una prima rosolatura e poi le patate, e fate rosolare alcuni minuti. Poi, qualche mestolata del brodo (ancora caldo). Coprite parzialmente (con il cucchiaio di legno appoggiato di lato con coperchio sopra) e continuate a cuocere fino a che le patate non siano vicine alla cottura.
A questo punto, versate altro brodo e al bollore di questo “calate” la pasta. portatela a cottura mescolando spesso e aggiungendo poco brodo per volta. Le patate, per un buon risultato, dovranno cuocersi molto bene, in modo da far spappolare la parte esterna dei cubetti: questo farà sì che la pasta diventi bella cremosa, come si conviene ad una pasta e pataNe che si rispetti.
Al momento di spegnere, prima la nduja. Una bella fettona, sbriciolata in pezzettini piccoli. Aggiunti a fuoco spento, in modo che fonda senza bruciarsi. E poi formaggio grattugiato, come se piovesse.
E, se ce la fate, lasciate riposare la pasta qualche minuto, prima di servirla.
Se proprio ce la fate, però.

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