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SPAGHETTONI ALLA CREMA DI FRESELLA DI CASTELLAMMARE E COLATURA DI ALICI DI CETARA

“Spaghettoni alla crema di fresella di Castellammare e colatura di alici di Cetara”

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Un altro piatto per il contest Leonessa. Anche questo, da preparare con pochi ingredienti ed in pochi minuti. Come è giusto che sia in barca, dove il tempo migliore lo si trascorre sul ponte, e non certo in cucina,  scrutando l’orizzonte e abbandonandosi alla brezza profumata di salsedine. In silenzio, oppure ascoltando musica. O magari leggendo parole che sanno di mare. 
Basterebbe la fantasia di qualcuno – un padre, un amore, qualcuno.
Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.
Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.

Un piatto che, come il primo,  racconta di due coste.

La prima, ancora la mia terra: la Campania:  di questa terra ho immaginato di usare due prodotti particolarissimi, se non addirittura unici. Il primo, un classico accompagnato alla pasta da sempre: la colatura di alici di Cetara. Sotto certi aspetti un prodotto di scarto: eppure – soprattutto lo sa chi ha avuto la fortuna di assaggiare quella veramente artigianale – in grado di racchiudere in poche gocce il più autentico sapore delle alici sotto sale. Il secondo, le freselline di  Castellammare: qui, confesso, ho azzardato. Già, perché queste freselle non sono salate come il nome potrebbe far pensare ma semidolci. E la mia idea di partenza era quella di partire da una sorta di pesto di pane che però – attraverso appunto una nota di dolcezza – valorizzasse la salinità corposa della colatura.  E qui mi è giunta in aiuto un’altra costa: quella sicula. Ho infatti pensato al pesto di mandorle, che io preparo con una parte di mandorle amare, e mi è venuta voglia provare a realizzare una salsa simile eliminando il pomodoro usando le freselline al posto delle mandorle dolci. Il tutto, da provare a completare con la colatura di alici e con un tocco speziato che regalasse freschezza, a base di cardamomo verdePepe di Schicuan rosso.

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Per due persone ho usato:
2 freselline di Castellammare
5 mandorle amare
cardamomo verde 

colatura di alici di cetara
sale
Spaghetti Leonessa 200 g
2 spicchi di aglio
Olio e.v.o. delle colline salernitane
Pepe di Schicuan rosso

Ho iniziato macinando in modo molto sottile la fresella, insieme alle mandorle e al cardamomo, fino a ridurla in polvere finissima…

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.. che ho emulsionato con qualche cucchiaiata di olio e poi passato con un colino per evitare la presenza di grumi.
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Intanto, sul fuoco, una pentola con acqua ed una padella con olio abbondante e qualche spicchio di aglio. Questo, lasciato soffriggere piano piano, fino quasi a candirsi.  Al momento del bollore, butto la pasta e la porto a metà cottura. Poi la finisco di cuocere in padella, a fuoco basso,  aiutandomi con l’acqua di cottura, in modo da risottarla leggermente coprendola di una sorta di cremina di amido che serva a trattenere meglio la colatura di alici.
Una volta cotta, la completo con una dose abbondante di colatura di alici e la mescolo bene. Poi, la servo in piatti su cui ho sistemato a specchio la crema di fresella e mandorle e finisco con una generosa spolverata di pepe ed un giro di olio crudo. Si mangia dopo una leggera mescolata, che – proprio grazie all’amido rilasciato dalla cottura in padella – avvolgerà la pasta in maniera molto simile al pesto siculo. Da cui, appunto, mi era venuta l’idea.
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Da mangiare sul ponte, anche questa, guardando verso l’orizzonte. Verso il mare.
E’ un miracolo per me ogni ora di luce e di buio,
è un miracolo ogni centimetro cubo di spazio,
ogni metro della superficie terrestre è impregnato di miracolo,
formicola di miracoli ogni centimetro del sottosuolo.
 
Il mare è per me un miracolo senza fine,
i pesci che nuotano – gli scogli – il moto delle onde –
le navi che portano gli uomini,
quali i miracoli più strani di questi ?*
*Alessandro Baricco
*Walt Whitman

Con questo piatto partecipo al contest LEONESSA COAST TO COAST

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