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ragu di croste di parmigiano

“Ragù di croste di parmigiano reggiano (e disquisizioni varie sul tema: Festival di Sanremo)”

ragu di croste di parmigiano

Giorni di Sanremo, e di discussioni sul tema nelle bacheche di Facebook.

Chiariamo una cosa: io NON lo guardo. Mi annoia e preferisco fare altro.  L’altra sera ci ho persino provato, su precisa richiesta di Irene. Ma lei, giustamente, dopo cinque minuti ronfava per cui io mi sono messa a fare e leggere altro, senza paura di essere scoperta.

Leggo però gli articoli che ne parlano perché trovo che sia una formidabile finestra spalancata sulla nostra società, in grado di raccontarla sotto molti aspetti. Un esempio? Credete che sia neutrale proporre una famiglia di 18 persone sul palco più nazional popolare di Italia? Io credo di no, e sotto questo aspetto vi consiglio di leggere il vecchio, ma sempre piacevole, libro di Gianni Borgna sul Festival in cui erano proprio affrontati i legami tra i testi delle canzoni e la società dell’epoca che le aveva prodotte. E allora, mi chiedo, se non lo guardo e scelgo di leggerne e parlarne perché almeno una decina di persone al giorno deve venire a rompermi le scatole scrivendomi *ma come, stai ancora a guardare il Festival?*. Va bene, serve a farli sentire superiori, lo capisco. Ma non farebbero meglio a scegliere di non rompere gli zebedei a me come io non li rompo ad altri?

Detto questo, la ricetta di oggi.  A base di avanzi, ma di quelli buoni: ragù alle croste di Parmigiano Reggiano.

Premessa. Buttare le croste del parmigiano, in casa mia può costare caro.
Le uso per moltissime cose: mi piacciono nel brodo, per esempio. Oppure nella pasta e patate. Oppure ancora, come si usa in Emilia, fatte alla griglia. Così, semplicemente, ammorbidite dal calore ed arricchite dal gusto leggermente bruciacchiato della griglia.
Poi, un giorno ho scoperto il *ragù di parmigiano*: è stato su Facebook e ne parlava Bruna come una cosa assolutamente poverissima ed arrangiata. Io però ne sono rimasta colpita ed ho voluto riprovarci. E quando l’altro giorno in caseificio (ho la fortuna di abitare in zona di produzione) ho trovato delle croste in vendita in sacchetti da mezzo chilo, non ho resistito.

Le ho comprate, e stamattina ho proceduto così.

200 gr croste di Parmigiano Reggiano
un cucchiaio di triplo concentrato di pomodoro (io uso il Mutti, da sempre)
olio
pepe nero, noce moscata
sale

Ho raschiato e pulito le croste di Parmigiano Reggiano, le ho poi tagliate  in  pezzetti piccoli e le ho messe a cuocere in un tegame (io lo uso di coccio) con acqua fino a quando non sono diventate tenere.
A questo punto, ho aggiunto il concentrato e fatto cuocere per un’ora circa, aggiungendo altra acqua se necessario.

 

PicMonkey Collage
Tutto qua, la cottura finisce per sciogliere in maniera irregolare i pezzetti di crosta e il sugo, visto da lontano, grazie a questo finisce per assomigliare ad un ragù con cui è possibile condire la pasta direttamente oppure  usarlo, allungato con acqua bollente, per cuocerci direttemente la pasta come si fa con la pasta e fagioli.

Io preferisco la seconda… e voi?

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