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ricetta delle melanzane alla scapece

“La mia ricetta delle melanzane alla scapece, senza frittura”

ricetta delle melanzane alla scapece

Prima di parlare della ricetta delle melanzane alla scapece, consentitemi però una divagazione.

Per l’ennesima volta, stamattina, sono rimasta basita dalla lettura dei titoli dei giornali. L’ennesima donna uccisa per mano del compagno che aveva deciso di lasciare. L’ennesima donna morta perché qualcuno ha deciso che – come donna – o lei viveva *per lui* oppure non aveva diritto di vivere.

Eppure, ogni volta che pronuncio o scrivo il termine femminicidio, un sacco di gente ancora non capisce di cosa si stia discutendo. Per non parlare poi delle battute sarcastiche quando succede il contrario: quando è una donna ad uccidere un uomo.

Allora, dicevo, prima della ricetta delle melanzane  alle scapece consentitemi una divagazione. Sul termine femminicidio, appunto. E sul suo significato. E per farlo prendo in prestito le parole di Michela Murgia, che secondo me lo ha spiegato meglio di di chiunque.

“A cosa serve chiamarlo femminicidio? La parola omicidio comprende già i morti di tutti i sessi!”
No.
La parola “femminicidio” non indica il sesso della morta.
Indica il motivo per cui è stata uccisa.
Una donna uccisa durante una rapina non è un femminicidio.
Sono femminicidi le donne uccise perché si rifiutavano di comportarsi secondo le aspettative che gli uomini hanno delle donne.
Dire omicidio ci dice solo che qualcuno è morto.
Dire femminicidio ci dice anche il perché.

Ecco, siccome questo problema – sempre più drammatico – è irrisolvibile se non lo si affronta innanzitutto dal punto di vista culturale (non dimentichiamo che solo trenta anni fa in Italia esisteva il delitto d’onore), proviamo a essere noi donne questo  cambiamento. Facciamolo in un modo semplicissimo, ma facciamolo TUTTE: leggiamo queste parole e poi spiegamole a nostra figlia o a nostro figlio. Per avviare un discorso su quanto assurdo sia, ancora oggi e in un paese che si definisce civile, morire perché qualcuno ha deciso che non hai il diritto di lasciarlo.

E ora, torniamo alla cucina. Con l’amaro in bocca, che non è quello delle melanzane.
Di solito, questa ricetta viene preparata partendo da una frittura. Siccome però io non amo friggere e siccome non amo neppure le melanzane alla griglia fatte in modo normale – spesso trovo che siano *legnose* all’assaggio – le preparo a modo mio. Grigliandole cioè normalmente, ma aggiungendo a fine cottura un cucchiaio di olio. Questo le rende molto simili alle melanzane fritte, sia nel gusto che nell’aspetto. Con un risparmio notevole di calorie: il che, soprattutto in questa stagione, non guasta.

ricetta delle melanzane alla scapece

La ricetta delle melanzane alla scapece (versione dietetica, non fritta)
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Ingredients
  1. 800 gr di melanzane strette e lunghe
  2. 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
  3. 1 o 2 spicchi di aglio
  4. un po' di foglioline di menta fresca
  5. aceto di vino
  6. sale fino q.b.
Instructions
  1. Tagliare a fette non troppo sottili le melanzane, lasciandovi la buccia.
  2. Cuocerle in padella antiaderente coprendo con coperchio. Un minuto prima di tirarle via, aggiungere un cucchiaio di olio e mescolare in modo che diventino ben lucide.
  3. Ancora calde, sistemarle in una ciotola aggiungendo le foglioline di menta, gli spicchi di aglio tritati grossolanamente e l'aceto.
  4. Mescolare per bene e lasciare insaporire almeno un’oretta, tenendo coperto con un coperchio, prima di servire.
SCATTI GOLOSI http://www.scattigolosi.com/
Allora, che ne dite? Le proverete? E, soprattutto, verrete a dirmi cosa ne pensate?

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