I fusilli con il buco, sono una preparazione diffusa in tutto il meridione, anche se con nomi diversi. Fusilli, per esempio, in Campania. Preparati però, in questo caso, con un ferro particolare, a sezione quadrata. Busiate, invece, in Sicilia.
Una lingua che però non sentivo estranea e comprendevo perfettamente grazie forse a quell’ incredibile eppure comunissimo miracolo che da sempre fa sì che vecchi e bambini riescano ad intendersi comunque, indipendentemente dalle parole dette. Attraverso un linguaggio segreto fatto di gesti, sguardi, toni di voce e, soprattutto di quel sottile distacco dalla realtà che spesso conosce – purtroppo – solo chi é ormai troppo vecchio oppure ancora troppo giovane.
Per questi fusilli col buco e’ indispensabile la semola di grano duro: un etto almeno a testa. Poi serve acqua tiepida, in peso pari a circa il 60 per cento di quello della farina. Le lavoro insieme accarezzando l’impasto a lungo, fino a quando la granulosità iniziale non si arrende trasformandosi in un ammasso morbido e malleabile.
A questo punto lascio riposare mezz’ora al coperto, sotto una campana di vetro.
Poi, un pezzetto per volta, la stendo in lunghi “bigoli” spessi più o meno 4/5 millimetri, che taglio in pezzi lunghi una decina di centimetri. A questo punto prendo un comunissimo ferro da calza (n.3/3,5, perfettamente pulito e leggermente infarinato, e uno per uno lavoro i fusilli. E’ una di quelle cose più facile a farsi che da spiegarsi. Comunque, ci provo.
I fusilli col buco sono pronti: devo solo sfilarli con delicatezza, in modo da non romperli, e lasciarli asciugare un po’ sul tagliere.
13 COMMENTS
Produzione Ferretti per fusilli a sezione quadra, spedizione in tutta Italia
https://m.facebook.com/marketplace/item/782401838596940/
Tu li hai chiamati fusilli, perchè hai fatto fusilli, ma quelli calabresi sono maccheroni, cioè pasta lunga con il buco al centro. Non sono arrotolati, bensì allungati intorno al ferretto .Avrei voluto mettere un video dove si vedono bene….
I maccheroni al ferretto calabresi…mangiati con il ragù all’nduja …spettacolari!
Brava capa! 😀 E’ la prima volta che li vedo fare bene e simili ai miei, di solito sono più grossi e non li tirano bene…Io per farli ancora più fini uso un ferretto da ombrello 😀 ed hai ragione, la morte loro è il ragù di capra con una bella grattugiata di formaggio serio…ora basta che mi è venuta fame! 😛 😀
..anche la mia! Dopo..
..dopo essermelo perso, dopo averlo trovato – Tinuccia tanks – dopo essemerlo gustato tutto ti faccio le mie piu´vive congratulation per il blog sostanziososamente utile e per le foto SIUPPARRR!!
abbracci Nishanga
un bel racconto fai venire voglia anche a me di fare questa pasta..la pasta fatta in casa è una vera goduria per il mio palato !
Io sono sia originaria che residente a Reggio Calabria
Dispiacere? Assolutamente no, anzi!!!
Grazie mille per la tua disponibilità! Nel caso mi venga qualche dubbio o domanda verrò sicuramente a scriverti nel post!
Sono certa che quando rifarò la pasta choux qualche dubbio mi verrà!
@Gaia, ciao a te e ben trovata anche qui. Ti ho aggiunto tra i preferiti del blog ed ora aggiungo anche peperoni e patate, sperando che non dispiaccia a teri: a proposito, teri, se hai bisogno di approfondire, vieni pure nel forum in coda a quel post… 😉
Caris, grazie anche se a me la foto non piace onestamente. La trovo verdastra, ma l’ho usata perchè qui non ho il mio pc con le foto (sono ancora in vacanza)ed ho potuto recuperarla da fb…:)
Grazie, lucia: tu di che zona della calabria sei originaria?
Buoniiii, anche se io preferisco il condimento al pomodoro… non so se posso dirlo visto che sono calabrese doc e mio nonno era pastore: non amo molto la carne di capra (nè di pecora a dire il vero) però amo molto la ricotta (mia zia la faceva buonissima non ne ho mai assaggiata una che la potesse eguagliare in bontà) e i formaggi!! Complimenti sei davvero brava!!
A parte che li adoro e fanno parte dei miei ricordi culinari..la secondo foto è di una bellezza unica (non sono tecnica io e vado a istinto..ma è troppo bella!)
In questi giorni mi stai facendo fare proprio un tuffo nei ricordi di casa!
Purtroppo anche se sono cresciuta in Calabria, in 19 anni non sono mai riuscita ad imparare bene il calabrese (a capirlo sì), per cui non so proprio come si scrive maccheroni, però a Crotone si dice al maschile di solito, maccaruni. In Calabria basta proprio girare l’angolo per avere modi di dire o tradizioni diverse!!!
Un piatto di maccaruni con il ragù di capra è uno di quei classici che dicono proprio “Sila”, montagne calabresi 🙂
PS. Grazie mille per il link al post sulla pasta choux, interessantissimo e molto molto utile!!
Per registrarti ai commenti, sotto il form per scrivere il commento c’è scritto sulla destra “Iscriviti per email” Così riceverai per email l’avviso delle risposte ai commenti.
Un bacione!
Ciao Teresa!
Che bella sorpresa trovarti qui!
😉