
Stavolta, l’ispirazione di questa ricetta di melanzane in agrodolce al caramello è stata siciliana.
Le avevo mangiate a Marzamemi, in provincia Siracusa. Un paesino piccolissimo, ma con due angoli incredibili, in cui sembra che il tempo si sia fermato. La tonnara, innanzitutto: il borgo è nato e si è sviluppato intorno a lei. Ancora oggi, è tutto lì: una piazza, una chiesa nuova ed una vecchia (di cui è rimasta solo la nuda, splendida e povera, facciata). Poi, su un lato, il Palazzo del Principe di Villadorata e, sull’altro, le casette dei pescatori. Di queste, alcune si affacciano direttamente sul mare e – se si ha la fortuna di essere lì in un giorno d’inverno – la sensazione che si prova passeggiando sotto le loro finestrelle è quella di essere altrove, in un luogo ignoto, confuso sia nel tempo che nello spazio, che assomiglia a scene di vecchi film in bianco e nero. Scogli in riva al mare, onde alte che vi si abbattono contro e figure femmili che guardano verso il mare. Aspettando di scoprire chi sarà l’ultima a rimanere sola sugli scogli, in attesa di qualcuno che forse non tornerà.
Ma stavo parlando delle melanzane che ho mangiato li’, in quella trattoria.
Probabilmente erano le “seta”, a buccia viola e pasta bianca. Poi, erano state preparate nella maniera più tradizionale: sbucciate e fritte e irrorate di un agrodolce preparato con aceto rosso e zucchero.
Io, ho preferito procedere in modo diverso.
Innanzitutto, non le ho sbucciate: è il colore, la particolarità di queste melanzane, ciò che le rende uniche. Ho preferito tenere la scorza, limitandomi a tagliarle in fettine sottili.

Le melanzane in agrodolce al caramello
2016-09-07 13:10:07

Serves 4
Un modo un po' diverso di servire le melanzane
Prep Time
30 min
Ingredients
- 500 gr di melanzane rosse
- olio per friggere
- 100 gr di aceto rosso
- 2 cucchiai rasi di zucchero
- un cucchiaio di miele di arancio
- sale
Instructions
- Non le ho fatte spurgare, in modo da mantenere inalterato il loro gusto amarognolo, per accentuare il contrasto con l'agrodolce. Le ho fritte, semplicemente, in olio di oliva (io uso l'olio vecchio, dell'anno prima o extravergine del super) dopo averle ben asciugate. Poi, ho messo mezzo bicchiere di aceto rosso in un tegamino ed ho fatto scaldare. A questo, ho aggiunto due cucchiai di zucchero ed ho rimesso sul fuoco, fino a quando il composto è diventato simile ad un caramello. Per accentuarne la cremosità, ho aggiunto miele (d'arancio, mi piaceva immaginarne il tocco profumato) e con questo ho irrorato le melanzane che precedentemente avevo cosparso con un pizzico di sale di Cervia.
- Infine, un piccolo tocco croccante: qualche pistacchio appoggiato su una spennellata di caramello e il vostro piatto di melanzane in agrodolce al caramello è pronto.
- Poca fatica, insomma, per un risultato piacevolissimo.
SCATTI GOLOSI http://www.scattigolosi.com/
17 COMMENTS
Mi metterò alla ricerca: mi intrigano moltissimo queste melanzane. Concordo con Max, qui a Genova sarà difficile: provo prima con il mio “pusher” al Mercato Orientale, altrimenti vado con Sapore dei Sassi.
Teresa, questa ricetta è bellissima, parte dalla tradizione e gioca con colori e consistenze. Semplice? Certamente, ecco perché la trovo splendida!
Un abbraccio
Patrizia
Complimenti, punto e passo. 🙂 quanti millenni di storia intorno ad un piatto solo. Che stupidi italiani, nemmeno meritiamo questi privilegi che non sappiamo apprezzare come meritano.
Molto bello il pezzo e la ricetta. 😉
sono un sogno Teresa, come del resto è Marzamemi!
Monica
Max, non credo che si trovino: io le ho comprate on line da saporideisassi.it
Amiche cuoche, se vai a matera dovrai di certo andare a trovare angela, la venditrice di queste melanzane ed altre meraviglie, ma me ti tocca venire a Modena,,, ;))
non lo conoscevo assolutamente! da provare anche se immagino non sarà così facile trovarle a Genova… come sempre complimenti per le tue fantastiche fotografie!!!
Ti ho scoperto da Caris…se un giorno passo da Matera ti vengo a trovare…adoro le cose in agrodolce, queste melanzane poi devono essere strepitose!!Piacere di conoscerti allora…sappiamo anche come sei fatta!!!:-))
Grazie a tutti! Una annotazione, magari vado a correggere. Le melanzane rosse NON sono siciliane, ma lucane. Esiste anche una DOP, di Rotonda, in Basilicata, ed un presidio slow food. Io le ho comprate on line da saporideisassi.com (anzi, angela me le ha regalate, sono altre le cose che ho comprato! ;-)). Erano siciliane le melanzane in agrodolce che ho “reinterpretato”: da qui, la confusione. Grazie a tutti ancora! E approfitto per venire a scuriosare un po’ da voi…;))
Ciao!! Ti ringrazio di averm fatto conoscere questo tipo di melanzana. Io adoro le melanzane, in tutti i modi, se potessi le metterei anche nel cappuccino *_* Grazie ancora e complimenti per il tuo magnifico Blog. Daniela Storti di FB *_*
Sono una meraviglia teresa! Io sono a Lampedusa in questo momento, e anche qui sto assaggiando piatti uno più buono e più semplice dell’altro! Queste melanzane me le segno e al mio ritorno….anche se rosse non ci sono, le faro con le altre.!!!
Io queste melanzane non le avevo mai viste!!! Qui non ci sono…. :(((((
mi viene da piangere…. dove le trovo??? :(((
orfana di melanzana…
ciao! alessandra
adoro la sicilia e da questo post ne escono i profumi!Buon we, ti aggiungo nel mio blogroll!
Queste melanzane mi incuriosiscono sempre di piu’!!!!! un piatto meraviglioso…complimenti!!!
Ciao, che belle foto e blog, sono la tua sostenitrice numero 70!
Ciao
Alessandra
queste melanzane hanno un aspetto buonissimo, non le ho mai viste a Roma……peccato…mi tiravano tanto. Userò le classiche lunghe che sono più amarognole….
noooooo….ma sono bellissimeeeee…si trovano solo in sicilia????….complimenti
Ciao carissima…è sempre un piacere ricevere i tuoi messaggi. Forse però hai frainteso il senso del mio incipit. Io parlavo del fatto che la nostra cucina non ha nulla da invidiare e nulla di meno di quella francese… Sulla questione dell’influenza francese nella cucina meridionale, quella è fondamentale, sottoscrivo. Mi sono ritrovata a leggere un piccolo libro qualche tempo fa, di cui non ricordo il titolo, in cui si scriveva proprio di questo e delle numerose ricette che la cultura partenopea e non solo, ha assorbito dalla dominazione borbonica. Quindi mi trovi profondamente d’accordo con te su questo punto. Così come mi trovi assolutamente estatica di fronte a queste meravigliose melanzane. Ti abbraccio, Pat