Non conoscevo queste melanzane, le ho scoperte per caso su facebook un giorno nella mia home. Erano sulla bacheca di Angela, di Sapori dei sassi, che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente a marzo e di cui conosco la cura che mette, ogni giorno, nello scegliere i suoi prodotti. E non ho resistito.
Non solo: ho approfittato per regalarmi anche un po’ di sapore di pane di Matera, quello vero, e del caciocavallo podolico stagionato. Più altre cose, tutte altrettanto buone ma di cui vi racconterò nei prossimi giorni.
Per ora, le melanzane. Sono coltivate a Rotondi, in Lucania, e non si trovano al di fuori di questa zone. La consistenza è un po’ diversa da quelle delle melanzane solite: più corpose e croccanti. Anche il sapore mi ha piacevolmente sorpresa: all’assaggio, si avverte la nota amara della melanzana, quella che ormai è impossibile avvertire in una normale produzione di serra, piacevolissima. Per questo, ho scelto di non trattarle con il sale prima di cuocerle.
Sulla ricetta, ho improvvisato, scegliendo di utilizzare i prodotti che mi erano arrivati insieme a loro: il pane, appunto, e il caciocavallo. Ho deciso per una preparazione semplice, che puntasse semplicemente sull’unione di sapori dello stesso territorio.

Prima di tutto ho svuotato le melanzane, dopo avere tagliato loro la parte superiore. Ho bollito quindi le scorze svuotate per una quindicina di minuti. A metà cottura, ho aggiunto le calottine (temevo che bollendo tutto assieme si sarebbero scotte). Una volta pronte, le ho scolate e messe ad asciugare capovolte, in modo da far perdere loro tutta l’acqua. Intanto, ho bollito la polpa, una decina di minuti anche questa. Una volta scolata, e raffreddata, lo stretta tra le mani strizzandola bene e con questa ho preparato il ripieno. In una ciotola, cioè, ho messo la polpa e più o meno un peso equivalente di caciocavallo grattugiato e mollica di pane ridotto in briciole (metà melanzana, cioè, e metà di altri ingredienti). Ho aggiunto un uovo (la quantità di questo, ovviamente, dipende dalla quantità di melanzane utilizzate: non è necessario essere precisissimi, basta fermarsi nel momento in cui si ottiene un impasto morbido), sale pepe e maggiorana tritata ed ho lavorato velocemente con le mani ottenendo una crema con cui ho riempito le melanzane che ho passato in forno caldo per una mezz’ora, dopo avere – ovviamente – irrorato di olio.
Pugliese, questo, di lucano purtroppo in casa non ne ho. Ma buono altrettanto. E poi, ho la fortuna di conoscere “di persona” gli ulivi da cui viene prodotto, fortuna che non è da tutti. Purtroppo.
10 COMMENTS
Grazie sonia, ben trovata! 🙂
Una ricetta dove ogni ingrediente è stato utilizzato al meglio, mitica la Gente del Fud 😉 ti seguo con piacere anche dalla mia postazione vacanziera di montagna (finchè regge la connessione…)
Buona giornata
grazie, kiara, magari provero’ la versione con la panna prima o poi, cosi’ a naso proprio non riesco ad immaginare la differenza con le altre ricette!
Grazie, patty. Il caciocavallo che ho usato io, è davvero buono: del resto, vista la provenienza, non potevo avere dubbi.
Grazie reb, ma non e’ merito mio: sono loro, che son belline assai. 🙂
Paola, dove vivi? devi essere molto a nord per non trovare melanzane…
Grazie, ombretta. L’unico modo, per assaggiarle per chi come me vive lontano dalla lucania, resta ordinarle via internet. A me, sono arrivate in una 30-ina di ore.
Assunta, mi diceva maria grazia che a policastro c’e’ la sagra delle melanzane rosse… senti da lei.!
Gaia, la prima volta ti sorprendono ma poi capisci che non è amaro, ma sapore. Ma a irene non sono piaciute, ha mangiato solo il ripieno. Per cui, si’: magari non amare, ma forti sicuramente lo sono.
le avevo viste anche io da Angela.
Servite in questo modo devono essere squisite!
Mi domando solo, visto che non ne siamo forse piu’ abituati, quanto ‘amarette’ possano essere…
Le stavo aspettando e te lo ribadisco: quanto mi piacerebbe assaggiarle!!! :))
mamma mia che delizia e che belle! peccato che qui non riesca proprio a trovarle:-( certo che mi piacerebbe assaggiarle! ciao
Meravigliose! Certo qui ho difficolta’ a trovare le melanzane normali, quindi di melanzane rosse neanche a parlarne ma e’ una bella scoperta!
Quelle melanzane ‘trompano’ l’occhio, mascherandosi per metà da pomodori e per l’altra da zucchette. E, come da tradizione fiabesca, son favolose 🙂
Sto ammirando queste meravigliose melanzane che da lontano sembrano piccole zucche preziose…il caciocavallo podolico mi tiene sveglia la notte. Un formaggio che mi ha fatto tanto ridere la prima volta che l’ho sentito nominare (ho pensato a parti complicati) ma che mi ha messo subito zitta al primo assaggio. Non è da urlo? Trovo questo ripieno una scelta strepitosa. Adoro il tuo modo di riportare prodotti così fantastici alla ribalta in ricettine pazzescamente semplici e saporite. Un abbraccio, Pat
Ciao Teresa! Mai viste delle melanzane così, sono bellissime e cucinate a regola d’arte!
Per quanto riguarda i miei amaretti, non posso dirti la differenza usando la panna al posto di altro, in quanto è la prima volta che li faccio e la ricetta originale prevedeva l’utilizzo di questo ingrediente… sicuramente proverò i tuoi pasticcini perchè sono favolosi!
Un bacione!