Come mio solito, ne ho chiacchierato un po’ in giro: con amici, sulla mia bacheca di facebook. Con Giustino, per esempio: che mi ha dato ottimi consigli – che puntualmente non ho seguito – ma senza i quali, forse, non sarei arrivata all’idea finale. E piano piano, il piatto ha preso forma. E, soprattutto, sostanza.La canditura delle melanzane
Ho inziato svuotando sei melanzane. E preparando uno sciroppo di zucchero: 1000 gr di acqua, 500 gr di zucchero e 150 gr di glucosio. Lo so, sembra tanto, ma nella canditura serve tutto. Ho sistemato le melanzane (compresi i dadini di polpa e le calotte) sul fondo di un tegame basso e ho coperto bene con lo sciroppo. Poi ho portato a bollore e ho spento. Il segreto della canditura, è tutto qui, per quanto mi riguarda: la macerazione in sciroppo di zucchero per un buon numero di giorni, interrotto da bolliture leggere e brevissime. Anche cinque o sei volte al giorno. Piano piano, il frutto (o la verdura, come in questo caso) cambia aspetto: diventa trasparente. Ecco quando la trasparenza diventa totale, senza interruzione, il frutto è pronto: candito al punto giusto. Ovviamente, ci vogliono diversi giorni per arrivarci. Nel caso di queste melanzane – piccoline, grandi quanto un’albicocca piccola – ci sono voluti nove giorni.
Nota: mi è successo ad un certo punto che ci fosse poco sciroppo. Può succedere, nulla di grave: basta non farsi prendere dal panico e, soprattutto, non aggiungere acqua che rovinerebbe la canditura. Si risolve preparando a parte altro sciroppo e facendolo addensare un po’. Tutto qui: e la canditura può riprendere tranquilla, come se niente fosse.
La ganache al cioccolato
Allora, dicevo, nove giorni. A questo punto ho preparato la ganache. Ho usato cioccolato al 75 per cento ed ho aromatizzato la panna al peperoncino. Confesso, però: avrei preferito zenzero, ma non ne avevo in casa. Poi, ho fatto raffreddare la crema, anche in frigo, e l’ho montata con un fullatore per darle un po’ di spumosità. Poi, l’ho mescolata ad un po di crema di Kumquats canditi (ottenuta semplicemente con un minipimer) e l’ho messa da parte (non in frigo).
Il croccante di pistacchio al caramello salato
Mi serviva una nota croccante, però, in mezzo a tanta morbidezza. Rovistando in frigorifero ho trovato del pistacchio di Bronte che mi è sembrato perfetto. L’ho pestato un po’ nel mortaio, in modo da ridurlo in granella grossolana, e poi ho fatto caramellare leggermente dello zucchero. A questo punto ho aggiunto la granella ed un pizzico di sale di cervia. Non appena il composto mi è sembrato ben amalgamato, ho rovesciato su un foglio di carta di allumio ed ho spatolato in modo da averee una sfoglia croccante abbastanza sottile.
Tutto pronto, quindi, per il montaggio del dolce.
Innanzitutto, ho spolverato un piatto con polvere di pistacchio, visto che i piatti troppo bianchi non mi piacciono granché. Poi, usando una tasca per dolci, ho riempito di ganache al Kumquat le melanzane ed ho coperto la sommità con un po’ di croccante sbriciolato. Infine, ho decorato con la calotta, candita pure questa.
A fianco, ho sistemato una barretta di croccante che ho decorato con ganache. Su questo, un pezzettino di polpa candita
Infine, per dare un po’ di colore ed un tocco salsoso, un Kumquat candito. Immerso in un cucchiaio del suo sciroppo.
44 COMMENTS
Ciao Teresa, ma avrei pensato di leggere una ricetta delle melanzane di Rotonda in questa chiave assocciate al cioccolato, ho postato la tua idea sulla pagina facebook https://www.facebook.com/pages/Buatta/300433080032837?ref=hl (che spero seguirai con un MI PIACE) del relativo blog di prodotti enogastronomici lucani recensiti da me http://www.buatta.com.
Che ricetta interessante! Da provare!
ciao Teresa, bellissima foto e dolce davvero invitante, se ne percepisce il gusto delizioso solo a guardarlo
tanto lavoro ma ne è valsa la pena direi!! proprio ieri su Sale e pepe ho visto la ricetta di un dolce fatto con la melanzana, però violetta. Ma devo dire che il procediemnto del tuo è molto più interessante! Non ho mai provato le melanzane rosse..e a dire il vero nn le ho nemmeno mai viste. Ma che sapore hanno? Molto diverso dalle sorelle viola? Si trovano le sementi o le paintine che tu sappia?
davvero? devo cercarlo, sono curiosa: l’accostamento non è certo una novità, anzi, ma da un po’ non se ne vede…e’ tornato in auge con de riso! Queste sono piccantine, quelle viola più dolci: e per i semi e le piantine dovresti sentire da qualche produttore, magari chiedendo a http://www.saporideisassi.com Io sono a modena, non posso aiutarti, purtroppo…
Semplicemente GRAZIE!
Grazie a te…e alla tua capa fresca!!! 😀
Teresa lo stesso procedimento che hai usato per candire le scorze di arancio, che io ti ho copiato e sono venute benissimo….il problema sono le melanzane, io l’anno scorso provai a fare la candidatura di quelle piccole e lunghe, di 4 cm anche meno, vennero molto bene,seguii il procedimento della canditura delle scorze, ma non le pubblicai, le mangiai e basta…sono bellissime
e se hai fatto quelle piccole, sai anche che sono buonissime… grazie!
che spettacolo! La melanzana rossa l’ho provata e, sarà che vado matta per le melanzane, mi è piaciuta anche con questo particolare sapore! brava, splendida presentazione!
Grazie mille!!!
Ero molto curiosa di leggere questa ricetta, ma ancora più curiosa di provarla, prima o poi riuscirò a trovare queste melanzane!
Complimenti!
loredana
Puoi provare con le melanzane piccoline, ormai ci dovrebbero essere… sono più dolci, viene diversa ma buona uguale… grazie!
Bellissimo!
Grazie!
Bellissima preparazione, una giusta valorizzazione di un bellissimo prodotto ancora sconosciuto
Grazie mille… si’, la melanzana rossa meriterebbe decisamente un po’ di popolarità in più. 🙂
sembra un modello di alta moda… glamour and hot!
😉
E tu l’hai visto nascere e crescere, comme a’nu’ criaturo…:))
Caspita che ricetta! Chapeau! Davvero complimenti! ^__^ Any
Grazie mille!!!
Un poco di figura però, l’ha fatta pure il kumquats sangiorgese 😉
Lui, sempre!
Magnifico. Che intuizione e quanta bravura in una esecuzione così complessa. L’unione delle due qualità, fa di te una vera maestra.
si’ma estra… marì, aviss scambiato persona? ;D
un lavorone!
ma veramente un bel dessert: originale e fotogenico!
grazie mille!!!
Davvero senza parole! Bravissima!!!
Grazie assaje, pure a vuje!!! 🙂
bella la descrizione della candidatura, mi affascina ma non so se avrei il coraggio di provarci, ci vuole tanta pazienza e costanza.
complimenti davvero!
No, solo pazienza: poi succede tutto da se’… provaci!!!
Teresa, sono senza parole, una vera opera d’arte!
Grazie mille!!!
Teresa, tu hai una marcia in più! Che spettacolo!
Si, come no: la retro… :DDDD
complimenti!! un risultato splendido, sicuramente goloso e molto molto chic!! ciao
Grazie mille, ma davvero non è difficile come puo’ sembrare…:)
non so se è più bella la ricetta o la tua descrizione! uno dei tuoi post più belli Teresa!!!
Grazie ma tu sei parziale. Si sa. 🙂
Teresa, sono una cosa spettacolosa!!
Sarà stato un risultato particolare, ma avrei tanto voluto assaggiarlo!! E il cioccolato come ci stava??
Ma riesci a candire praticamente tutto!! Ma togli i frutti durante le bolliture, o fai cuocere tutto insieme?
Io tante volte ho provato a fare la mostarda di Cremona, con tanti frutti,viene buona, ma mai i frutti riesco a portarli ad essere trasparenti….dovrei avere più coraggio e candire come dici tu poco per volta per tutto il tempo che ci vuole….
Cmq tu sei bravissima!
Benissimo, ci stava benissimo. Il tocco piccante della melanzana si sposava benissimo. No, non tolgo i frutti, devono cuocere: piano ma devono cuocere. Si’ ci vuole tempo, e’ quello il trucco. Io, purtroppo, non trovo la senape… grazie mille, se hai bisogno di aiuto, fa’un fischio. 🙂
Come mai non trovi la senape….l’estratto dici? Io lo ordino in farmacia e se non c’e l’hanno me lo procurano in mezza giornata! Prova a chiedere, se no te lo mando io! Cmq grazie…mi hai fatto tornare la voglia di candire , ciao
Gran bel lavoro Teresa,complimenti.
antonia
Grazie assaje. 🙂