Periodo di stanca da web questo, come si può, forse, dedurre dall’assenza. Sarà l’inverno, sarà la neve, sarà quello che sarà ma ultimamente ho poca voglia di fermarmi a scrivere, confesso. Ho diverse cose pronte, ma al momento di mettermi a scrivere o a scaricare foto mi si azzerano le energie. Non ce la faccio. Il perché? non lo so, onestamente. Probabilmente la sensazione sempre più forte che, alla fine, in queste pagine non conta tanto la voglia di condividere la propria esperienza quanto la voglia di “apparire”, anche a costo di seminare polemiche quotidiane, sempre più feroci e frequenti. Tutto questo, alla fine, provoca qualcosa che assomiglia alla noia. E che, nel mio caso almeno, mi toglie la voglia di continuare.
Periodo di stanca, dicevo, e di assenza. Che però ho voglia di interrompere. Vedremo. Intanto, ci provo, raccontandovi di questi taralli. Da tempo avevo in mente di provare la frolla all’olio. Ma non limitandomi ad impastare normalmente, come spesso ho trovato scritto, ma seguendo un procedimento che ho visto fare ad Alice per preparare la sua sbrisolona vegana: in quel caso lei usava olio e latte di soia. Io, visto che vegana non sono e non ho motivo di escludere le uova (che però uso biologiche, per i motivi che trovate scritti qui, vedendo il suo procedimento mi sono chiesta: “E se fosse possibile farlo con l’olio?”. Partendo cioè da un’emulsione di uovo ed olio, esattamente come per la maionese: ottenendo quindi un composto cremoso da sostituire al burro nella preparazione della frolla. Un’idea fattibile, sicuramente – oltretutto, parlandone, ho scoperto che una cosa simili la fa pure Salvatore De riso – ma per cui era necessario un olio adatto e quando l’altro giorno ho assaggiato l’olio extravergine di oliva della riviera ligure DOP ho pensato che fosse – finalmente – arrivato il momento. Oltretutto, avevo appena letto la ricetta dei taralli all’olio di Pasqualina ed il gusto fruttato leggero di quest’olio, morbido e delicato ma leggermente piccante al tempo stesso, mi è sembrato assolutamente perfetto.
Io usato queste dosi.
2 uova
200 gr olio etravergine di oliva
200 gr di zucchero
50 gr di latte tiepido
un pizzico di sale
5 gr di ammoniaca
600 gr di farina debole
buccia di limone grattugiata
altre spezie a scelta, per profumare (io ho usato il pisto napoletano)
altre spezie a scelta, per profumare (io ho usato il pisto napoletano)
un uovo, un po’ di latte e zucchero per la lucidatura finale
Ho messo i tuorli e il sale in una ciotola ho iniziato a lavorarli con una frusta. Dopo poco ho iniziato a versare a goccia a goccia 200 g di olio extravergine d’oliva riviera ligure DOP ottenendo una maionese che, una volta pronta, ho messo a riposare in frigorifero per una trentina di minuti. Passato questo tempo ho preparato la frolla, mettendo nella ciotola del kenwood la farina, e la maionese. Ho lavorato con la frusta a k aggiungendo, durante la lavorazione, lo zucchero, gli albumi, e il latte in cui avevo disciolto l’ammoniaca. A fine lavorazione l’impasto si presentava così:
Ho fatto riposare in luogo fresco un paio di ore e poi ho formato i taralli, formando dei salsiccciotti di pasta (dello spessore di un cm circa e della lunghezza di una decina circa) che ho chiuso ad anello ed ho spennellato con uovo e latte sbattuti insieme e spolverizzati di zucchero. Cottura a 180 gradi, fino a doratura.
Ottimi. Il gusto dell’olio secondo me si avvertiva nel modo giusto, senza essere troppo invadente e limitandosi a dare alla pasta un gusto particolare per nulla pesante. Il profumo, soprattutto, mi ha sorpreso: completava benissimo il tocco agrumato dell’impasto.
Unica nota sul consumo: secondo me sono migliori dopo qualche giorno, conservati in una scatola di latta. Nella mia, c’era un sacchettino di pisto, che è l’insieme di spezie tipicamente usato a napoli per i roccocò. Ha impregnato i taralli in modo splendido: tanto da suggerirvi, nel caso li proviate, di conservarli qualche giorno insieme alle vostre spezie preferite. Non ve ne pentirete.
Ps. non dimenticate di leggere le altre ricette di oggi per la CUCINA DELL’EXTRAVERGINE, a base di olio ligure:
Torta al Moscato Rosa e Olio Extravergine DOP Riviera Ligure per Sabina di Cook’n book, che entra ufficialmente nella compagine della Cucina dell’Extravergine:
Stroscia per Fausta di Caffè col cioccolato
Barrette ai fiocchi di mais senza glutine per Stefania di Cardamomo and co
Torta di mele “my way” con olio extra vergine, di Patrizia di Andante con gusto.
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8 COMMENTS
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Teresa, brava! Mi intriga molto l’utilizzo del pisto napoletano. Che strana coincidenza. La mia mamma ha una vicina di Napoli e proprio pochi giorni fa le ha preparato il roccocò, che non conoscevo. E non conoscevo il pisto. Ora posso immaginare il sapore dei tuoi taralli, che devono essere strepitosi con il profumo di limone e quest’olio magico.
Un abbraccio
Sabina
Ma che buoni devono essere questi taralli! Da provare assolutamente!
Mi segno subito questa ricetta perché nelle preparazioni con l’olio, che provo a fare spesso, sono importantissime le proporzioni giuste e ho idea che le tue siano perfette!!
Bellissimo l’impasto crudo, mi fa venire voglia di mangiarlo anche così.
Per il periodo di stanca, credo che lo siamo un po’ tutti, le polemiche stancano e tolgono voglia di condividere… Però ricorda che ci sono persone come me, che ti ammirano, anche in silenzio e fanno tesoro dei consigli e delle esperienze che fai. Se non ci fossi stata tu e poi Olga Botta, io non avrei fatto la pizza senza lievito… e sono certa che questi taralli entreranno a far parte del mio ricettario 🙂
Buoni vero??? La prossima volta vado di pisto anch’io!! 🙂
LI ADORO! Non sai quanto mi piacciano questo tipo di “biscotti”? dolcetti? Non saprei come chiamarli. Da noi ci sono le ciambelline al vino che però credo abbiano una consistenza completamente diversa da questi taralli (grazie all’ammoniaca che io amo nei dolci secchi..). Ed il gioco delle spezie? Quanto mi immagino il risultato….sono assolutamente favolosi, li rifaccio in un attimo. Grazie Teresa. Un bacione, Pat