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“Riccione, profumo di mare di inverno e di piadina romagnola”

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Poche persone amano il mare di inverno. Eppure, in questa stagione, l’atmosfera dei posti in riva al mare è assolutamente magica. Fatta di solitudine, di colori spesso sfumati dalla nebbia, da profumo di salsedine.  Sotto questo aspetto, poi, la riviera adriatica è ancora più magica: lontana dalle mareggiate liguri, e lontana dai traffici turistici che anche in questa stagione affollano le coste tirreniche. E poi, in più, è piena di luoghi da scoprire. E da assaporare, dal punto di vista del food. Tutto il panorama, dovrebbe essere accompagnato da una sola parola dal sapore Felliniano: GRADISCA, visto che  da quelle parti è tutto da gradire e da assaporare.

Ad iniziare dalle colline intorno Riccione: Sant’Arcangelo di Romagna, un nome che è tutto un programma sia dal punto di vista del cibo che da quello dell’arte.

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Oppure, spostandosi poco in là: Cesenatico, e lo spettacolo del suo porto canale. E le saline,  da visitare per scoprire come nasce il sale dolce di Cervia.

Tanti luoghi che non sto a nominare tutti. Ma che in questa stagione vale la pena di scoprire approfittando anche delle tariffe degli hotel particolarmente favorevoli: a Riccione, magari, dove l’atmosfera del mare di inverno è particolarmente intensa. E che per la sua posizione geografica è assolutamente perfetta per un giro lungo le coste adriatiche, spingendosi a sud fino al Conero (altra meraviglia assolutamente da scoprire).

E magari gustando piadina vera, per poi provare a riprodurla in casa, con questa ricetta.

Peccato non avere dello squacquerone...

Ingredienti

1 kg.di farina debole (a basso contenuto di glutine, cioè)
130 gr.di strutto (anche fino a 150 gr. se piace)
latte per impastare morbido
1 cucchiaino da caffe’ di bicarbonato (facoltativo)

Procedimento

Si impasta il tutto in modo da ottenere una discreta morbidezza, poi si formano tante palline che andranno coperte con tovagliolo, lasciando riposare per circa mezz’ora.
Passato questo tempo, si riprendono e si lavora l’impasto brevemente; poi si stendono col matterello sulla spianatoia, regolando lo spessore a piacere. La piada romagnola e’ spessa circa 5/6 mm., quella riminese e’ sottilissima.
La piadina romagnola
Cottura
Da questa dipende in pieno un buon risultato. Il testo, in cotto o in ghisa, deve essere MOLTO caldo. Appena posta sul testo, la piada va forata coi rebbi della forchetta, e da quel punto in poi dovrà ‘ruotare’ (facendo perno su se stessa, non voltandola) molto spesso con un coltello a lama sottile o una spatola. Cottura veloce ed uniforme, crosticina sottile esterna, interno soffice.
Durante la cottura, la piada va mossa spesso, facendola ruotare su se stessa adagiata sul testo e voltandola una sola volta per lato.
Se il testo e’ molto caldo (deve esserlo) la cottura non deve impiegare per piu’ di 2/3 minuti per lato. Il colore di una giusta cottura: possibilmente chiaro, NON dorato (cottura troppo prolungata, testo poco caldo, piada troppo secca), ma quasi bianco panna con vescichette di circa 1 /2 cm di diametro brunite, quasi bruciate.

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