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“Breve guida per camerieri: consigli e dettagli di un lavoro dalle mille sfaccettature”


cameriere foto presa da lavoroinpenisola
Quello del cameriere è un lavoro di grande responsabilità e precisione, oltre che di gentilezza e conoscenza. In più, spesso coincide con un costante esercizio di pazienza. Poco importa se lo si svolge in una piccola trattoria o in un grande ristorante di lusso: l’educazione e il sapersi approcciare agli altri fanno di questo mestiere uno dei più difficili e importanti nell’ambito della ristorazione. Il cameriere non è solo “colui che porta i piatti”, ma è soprattutto la figura capace di mettere a loro agio i clienti trattandoli con la cura necessaria, contribuendo quindi al pari della cucina alla creazione di e una buona reputazione del ristorante.

Ma quali sono gli aspetti caratteriali e comportamentali imprescindibili per accostarsi a questo sfaccettato mestiere ?

Innanzitutto, gentilezza ed educazione

Questo il punto di partenza. Potete essere il cameriere più preparato del mondo ma se non sarete in grado di mettere i vostri ospiti a loro agio avrete sicuramente mancato il vostro obiettivo.

A voi tocca infatti un compito fondamentale: quello di accompagnare lungo un viaggio fatto di sapori: esperienza sicuramente piacevole se vissuta in un ambiente caratterizzato da gentilezza e cortesia. Non solo nell’accogliere i clienti e nel soddisfare le loro richieste, ma anche nella capacità di modificare un ordine all’ultimo momento per accontentare il vostro ospite senza mettere in difficoltà il lavoro della cucina.

La stessa gentilezza che deve accompagnare il vostro lavoro anche nelle situazioni spiacevoli. Il vostro sorriso e la vostra educazione dovranno, nei momenti spiacevoli, essere capaci di ricordare con garbo ai vostri ospiti che sono sicuramente i benvenuti, che voi siete a loro completa disposizione, ma che la loro libertà di clienti non deve mai arrivare limitare quella degli altri. Per esempio, lasciando che i bambini corrano indisturbati da una parte o l’altra del locale, oppure parlando a voce troppo alta al cellulare.

L’ineccepibilità del servizio
Altro punto fondamentale e irrinunciabile. Per esempio, se lavorate in un ristorante dislocato su due livelli e se non siete tra i fortunati ad aver trovato un luogo munito di montacarichi (in ambito ristorativo meglio conosciuto come montavivande) dovrete prepararvi a infiniti sali-scendi e ad esercizi di equilibrio non indifferenti. Portare 3 o più piatti senza far cadere nulla e senza rovinare la presentazione non è cosa facile. Se, quindi, non siete abituati, non scegliete giorni particolarmente affollati per far allenamento: è meglio riuscire a portare al tavolo pochi piatti, ma nella giusta maniera, che molti rovinati dai bruschi movimenti.

Nel momento in cui vi avvicinerete al vostro ospite questa ineccepibilità deve poi essere capace di trasformarsi in vera e proria cura della persona che avete di fronte, ricordando sempre che non siete davanti a dei clienti ma a degli ospiti, e che voi dovrete trattarli come tali. Per esempio, non avendo fretta: non togliete mai il piatto vuoto ad un cliente se il commensale con lui sta ancora mangiando. Gesti di cortesia, insomma,  accompagnati sempre dal rispetto delle più elementari norme di servizio come porgere i piatti alla destra del cliente se state svolgendo un servizio all’italiana o a sinistra in quello all’inglese e, ricordate, il vino va sempre aperto al tavolo. Nel versarlo cercate di non macchiare la tovaglia e colui che assaggia va servito per ultimo. Ovviamente, in tutto questo, vanno sempre servite prima le signore.

Pulizia, ordine e conoscenza dei piatti serviti

Camicie bianche e perfettamente stirate, grembiuli non sgualciti, pantaloni lindi, un trucco sobrio, unghie curate e un utilizzo non esagerato di profumi e deodoranti significa dare un’ottima presentazione di sé e del luogo in cui si lavora. La pulizia e l’ordine, però, devono riguardare anche la sala: mentre si preparano i tavoli assicurarsi che le posate e i bicchieri siano perfettamente puliti e fare attenzione che non ci siano macchie sulle tovaglie e sui tovaglioli e che entrambi siano ben stirati e senza pieghe.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la conoscenza dei piatti che si servono: il cameriere deve essere pronto a rispondere a qualsiasi domanda circa la preparazione dei piatti. Ma non solo: è importante che abbia anche una buona conoscenza degli ingredienti e del territorio dove si trova il ristorante. Essendo in grado, per esempio, di dare anche informazioni sui luoghi da vedere assolutamente, oltre che sui sapori da assaggiare. Inoltre, in mancanza di un sommelier, è bene che abbia anche qualche nozione circa i vini.

L’importante, in un lavoro impegnativo come quello del cameriere, è riuscire a gestire le varie

situazioni e gli imprevisti con tranquillità e professionalità, puntando sulle proprie capacità comunicative e, in caso di luoghi frequentati da una clientela abituale, dall’empatia che si è riuscita a creare con le persone.

Articolo scritto in collaborazione con Armo S.p.a, produttore di piattaforme, rampe, chiusure industriali e residenziali.

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