Premessa. Non pensavo fosse tanto difficile organizzare un concorso: richiede tempo e concentrazione, soprattutto se si vogliono fare le cose fatte bene. Poi, è agosto. Questo, complica le cose (parecchi sono in ferie e non riescono tramite cellulare a mettersi in regola con banner sui propri blog e cose simili): per cui, si è provato ad aiutare tutti, accettando iscrizioni *con riserva* e rinviando la verifica al momento del ritorno davanti ad un personal computer. Arrivando persino, da parte di Giustino, a telefonare a quelli che non risultavano in regola per evitare esclusioni che sarebbero dispiaciute per prima a noi.
Vero è che IOCHEF non è certamente un concorso qualsiasi – e le cose belle e interessanti, si sa, richiedono impegno – ma in ogni caso ci siamo. Ora le ultime verifiche e poi si parte con l’ufficializzazione della lista dei partecipanti. E i prodotti lucani potranno prendere la via che li porterà ai vostri fornelli.
Per cui ieri non ho cucinato, pur essendo domenica: non ho avuto tempo. Ma avevo le piantine di basilico adatto in balcone (quelle a foglia piccola, senza sentore di menta) belle folte. E allora mi è venuto in mente che è da un po’ di tempo che non lo preparavo. E no ho manco usato il mortaio, che avrebbe richiesto troppa energia. E infatti, più che un pesto, ho fatto un *frullo*.
Servono (ma le dosi sono indicative):
Un bel mazzetto di di basilico appena colto;
60 g di pecorino sardo grattugiato;
50 g di parmigiano grattugiato;
1 spicchi d’aglio;
1/2 bicchiere ca. di olio extra-vergine d’oliva ligure;
30 g. di pinoli
16 COMMENTS
Dev’essere faticoso sì, anche perché il tuo non è un concorso come gli altri, ma un impegnativo concorso coi fiocchi! 🙂
Il pesto alla genovese è il mio condimento preferito, ma ahimè anch’io la maggior parte delle volte faccio un frullo… il tempo è tiranno e gli elettrodomestici aiutano, che vogliamo farci! 😉
Besos!
I puristi del pesto genovese inorridirebbero al solo pensiero del minipimer, figuriamoci ad usarlo.
Ma in effetti la differenza è abbastanza significativa in termini di retrogusto più che di gusto iniziale al palato.
Provando entrambi i metodi, anzi: i tre metodi, devo dire che quello che lascia un retrogusto più armonico non è certamente il minipimer ma nemmeno il mortaio di marmo.
Sembrerà strano ma usando mortaio in legno di olivo, a parità di ingredienti, si ha il risultato migliore, almeno secondo il mio punto di vista.
Premesso che son d’accordo, mi permetto di aggiungere una cosa: bisogna saperlo fare. Usare il mortaio, diciamolo, non è semplice. Io ho mortaio di marmo con pestello in legno di ulivo. S volte mi ci diverto, a volte non ho un’ora da spendere in quella sia pur rilassante attività. Questo per dire che anche i confronti alla cieca, di cui parlava stefano più su, diventano difficili. Occorrerebbe farlo ocn un pesto fatto *come si deve*. E io non sono abbastanza presuntuosa da dire che il mio sia tale. 🙂
Quindi, salvador, toccati farmi assaggiare il tuo. 😀
ah ecco,,, mi consolo che non solo il solo a non correre subito al mortaio, quando si parla di pesto. io ho un bel mortaio & pestello di marmo… ma confesso di non saperlo usare: quando ho provato il pesto.. abbastanza bruttarello alla fine.
Ho capito bene? anche il pestello è in marmo? non credo vada bene, forse per questo il pesto non ti viene bene… il pestello di legno serve per sciacciare il basilico trascinandolo lungo le pareti – che sono rugose – in modo che venga schiacciato sì ma non spremuto…
il tutto marmo, ci riesce? Non sono mortai da farmacia?
non è da farmacia… ma è.. inglese!. .. comprato secoli fa in un mercatino: è un bellissimo pestello, ma ovviamente inadatto a fare il pesto… ma magari è da farmacia.. boh… cmq qui in uk i pestelli sono quasi sempre, quelli nuovi e quelli visti sui banchi dei mercati, in pietra o marmo…. cmq avevo anche un pestello in legno in italia e ricordo che provai… ma io alla fine pigro e raggiungo troppo facilmente il magimix e frullo via… (magari nel pestello dovrei farci, come da alcune ricette, la maionese… ma pure li alla fine.. il magimix regna sovrano – io bestia, confesso…)
Ciao Teresa. Il pesto è una di quelle salse semplici e geniali. Se ci pensi bastano pochi ingredienti profumati per ottenere un condimento fantastico!
Complimenti per il tuo lavoro pro concorso, non dev’essere stato semplice…
bacio!
Ormai la fase acuta di lavoro è andata per fortuna. Ora, tocca a voi. E io mi rilasso. Grazie, e buon lavoro. 🙂
Teresa, la pasta mi piace… per il concorso non ho dato l’adesione perchè sono in una fase di pigrite acuta, ma Metaponto è a 2 passi da casa e spero di essere là in quei giorni. Buona giornata!
Chissà, allora magari riusciremo a vederci. Forse riusciremo a trovare il modo di invitare blogger della zona… speriamo! Sarebbe una bella cosa. :))
teresa hai mai fatto un confronto alla cieca fra pesto_col mortaio e pesto col mixer? ora vado su gennarino e vedo se esiste un thread… cioè mi chiedo se veramente ci sia differenza (alla luce di tutta la aneddotica sul mortaio ecc ecc…)
+ sul concorso: non ho seguito e quindi non so cosa sia, ma, da quel poco che ho avvertito bazzicando qua e la, se c’è il tuo zampino deve essere una cosa carina e piena di passione, quindi … in bocca ecc ecc ecc— stefano
No, mai fatto. E trovo sia difficile farlo: sarebbe possibile cioè farlo a genova, dove il mortaio lo sanno usare come si deve. Io, non sono affatto sicura che sia cosi’ per quanto mi riguarda… 🙂
in ogni caso in gennarino ho provato a chiedere io: vediamo che ne pensano gli altri: per quanto assurdo possa sembrare non ricordo una discussione su pesto e frullo… :))
yeahhhhh! 🙂
Sono felice di esserci rientrata 😀
Prendo due cucchiaiate di pesto e scappo….:P
Intanto in bocca al lupo per tutto!^_^
Tu preparati a faticare, che il pacco tra un paio di giorni arriva… su, a caccia del pesce giusto. Pardon, a pesca. 😀
Basilicata, basilico…siamo lì!!!!!
Puoi far tutto, soprattutto perché fai sempre bene:))))
Grazie fabiana. Tu sai già quanto mi dispiaccia non averti con noi. Sicuramente, avresti interpretato la lucania in modo splendido ed originale. Sarà per un’altra volta, in bocca al lupo. 🙂