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“L’uovo a susciello”

Uovo a susciello, cucina contadina, campania
L’uovo a susciello è davvero un piatto poverissimo, praticamente fatto di avanzi. Vale la pena di dedicare un post ad un piatto del genere? Forse no, tanto è semplice e povero. Ma fa parte di quei piatti che mi piacciono, che raccontano di cucina contadina e povera: fatta di pochi ingredienti e soprattutto della fantasia necessaria per  mettere assieme un pranzo con poche cose, spesso veri e propri avanzi di frigo. E poi il pane vecchio: perfetto per essere inzuppato del sugo brodoso e saporito prodotto dalla cottura.
L’ho incontrato su facebook, grazie al racconto di Giuseppe Di Martino e Maurizio Cortese. E mi ha subito incuriosito, sia per  il piatto in sè e sia per la discussione sul significato del nome “a susciello” seguita sulla bacheca di Maurizio (e che potete trovare qui, nel caso vi interessi).

Da parte mia, vi dico solo di provarlo: perfetto per risolvere una cena frettolosa in quelle giornate che a volte capitano in cui non si ha voglia neanche di andare a fare la spesa. E allora si fa con quello che si può.

 
Saporitissimo, facile e veloce: cosa volete di più?

Servono, parola di Maurizio:

Fai soffriggere delicatamente mezza cipolla, aggiungi un pomodoro pelato, qualche pezzetto di pancetta e salame, una crosta di parmigiano (aggiunta di Cristina, moglie di Maurizio), lascia insaporire il tutto un paio di minuti e poi copri con un bicchiere d’acqua.
Lascia sobbollire per una decina di minuti e poi rompi due uova direttamente nel brodo che si è creato quando è in leggera ebollizione facendo attenzione a non farle rompere.
Aggiusta di sale e pepe e aspetta finché l’uovo non si è del tutto rappreso. Servi caldissimo con del pane abbrustolito.
PS: Non rimestare il brodo quando le uova sono ancora crude altrimenti rischi di stracciarle.
E’ una ricetta di “recupero”, quindi guanciale, prosciutto, potrebbero andare egualmente bene.

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