Una ricetta un po’ particolare, quella di oggi, di cui non ho trovato tracce in rete – e non capisco come mai, dato che non mi è sembrato nulla di trascendentale – e che mi capitato di immaginare lontano dalla cucina, mentre stavo pensando a tutt’altro. Semplicemente, stavo respirando il profumo della salsedine in riva al mare e chiedendomi di quali altri profumi potessero essere avvolte le rive tropicali. E’ stato in quel momento che mi è arrivata questa idea, quando ho pensato alla vaniglia. Che ho immaginato di istinto immersa nella salsedine e – quindi – profumata di mare e di pesce.
Per 4 persone servono
4 seppie fresche, con il loro nero
patate vecchie 500 g
olio alla vaniglia*
zenzero candito
sale
La difficoltà maggiore è nell’organizzazione dei tempi di preparazione: è necessario fare in modo che la seppia sia servita immediatamente, senza che si raffreddi (perderebbe di morbidezza). Per cui, tenete pronto un cestello per la cottura a vapore sull’acqua in ebollizione e a quindici minuti dalla fine della preparazione del purè ( preparati tutti gli altri ingredienti) mettettevi a cuocere le seppie.
Detto questo, parliamo del purè. Che poi non è esattamente un purè ma una crema di patate. Ho eliminato il burro: terrona sono e terrona resto, infatti, e difficilmente lo uso preparando il pesce. Per questo, non ha l’aspetto montato di un purè fatto come si deve. Ma è buono uguale, ed il nero di seppia gli dà un tocco – anche dal punto di vista cromatico – particolarissimo. E non è poi neanche difficile: tutt’altro.
Innanzitutto, pulite le seppia stando attenti a non rompere il sacchetto del nero e mettetele a cuocere a vapore. Il tempo di cottura varierà a seconda delle dimensioni delle bestiole: l’importante è fermarsi non appena la carne inizia a mostrare morbidezza (si può verificare infilzando con una forchetta) altrimenti la seppia rischia di diventare dura e stopposa, se cotta troppo a lungo.
Le patate vanno messe in acqua e lessate fino a quando non si infilzano bene con una forchetta. Vanno quindi pelate e passate allo schiacciapatate – non fatevi tentare dal mixer: otterreste un ottima colla da utilizzare per la preparazione del presepe! – facendo ricadere i fiocchi in un tegame. Si rimettono quindi sul fuoco e le si fanno asciugare un po, mescolando con un cucchiaio di legno. Si continua cosi, unendo 100 gr ca. di acqua calda e continuando a mescolare (regolare quindi di sale ed aggiungere il nero della seppia, dell’olio di oliva dal gusto non troppo robusto, 40 gr ca. Una volta pronto, spegnere e passare al cinese (non spaventatevi: non vi serve un aiutante dagli occhi a mandorla ma solo un colino di forma conica).
Una volta pronte sia le patate che il purè servitele velocemente, versando sul fondo di un piatto un mestolo di purè e appoggiandovi sopra la seppia. Poi, un filo di olio e dello zenzero candito (io l’ho tagliato a pezzetti, ma con il senno di poi dico che è meglio grattugiato).
“E che cosa ci bevo su?”A questa domanda, come d’abitudine, risponde Luciano Pignataro: “Una ricetta che gioca sulle consistente e le variazione olfattive molto fini e interessanti. Un piatto ricco di personalità a cui abbiniamo un solido Trebbiano d’Abruzzo, segnatamente il Vigna di Capestrano di Valle Reale a Popoli, bella azienda biologica. Bianco dai tempi lunghi, di montagna, fresco e strutturato.”
Questa la mia proposta all’interno del nostro menù per le feste ma non perdetevi le altre di oggi, e cioè:
Questa la mia proposta all’interno del nostro menù per le feste ma non perdetevi le altre di oggi, e cioè:
– Cappone ripieno, di Sara
– Bocconcini di baccalà fritti con insalata di rinforzo, di Maria
*dell’olio alla vaniglia non do ricetta, dato che si tratta solo di dimenticare per qualche settimana una bacca di vaniglia in un’ampolla di olio di oliva, scelto ovviamente di gusto leggero.
26 COMMENTS
Ciao Teresa!
quanto mi piacerebbe anche a me poter essere ispirata dalla salsedine ….
Complimenti per questa ricetta, come le tante che realizzi, molto tecnica e mai banale!!!
un abbraccio!
Tania
che bello questo piatto!
Che bello questo pure’ nero! Interessante combinazione di sapori!
“terrona sono e terrona resto” è la frase che caratterizza anche me, soprattutto quando si parla di olio! 😉
E scusa a chi altro poteva venire in mente? Sei un genio!
Interessante!
L’olio alla vaniglia noi lo usiamo con astici, aragoste e con le capasante, direi…..moooolto spesso!!!
Bella prova, un saluto ligure
Fabiana
da fare sicuramente!
Me la sono letta con calma e devo dire che mi ispira tantissimo, il purè all’olio mi piace molto, mi tocca unire tutto il resto! 😉
bellissimo piatto davvero!mitica
Molto particolare come i suoi colori
meraviglioso Teresa!
e certo che è particolare questa ricetta!!!! per forza non la trovavi in rete ;DD
Pardon giulia, in effetti ho scritto male, pensavo al pure’ al nero di seppia che mi è sembrato strano non lo avesse ancora pensato nessuno… :))
E’ un piatto da gran chef e io non mi sento proprio all’altezza, ho ancora troppo da imparare.Complimenti davvero e sarei curiosa di sapere qualche gusto prevale o se è una pura sinfonia.
a presto
fulvia
no, è facile davvero. E non credo prevalga nessun gusto, se stai scarsa nelle dosi: diciamo piuttosto ch esi susseguono…
bellissima ricetta, molto particoalre e raffinata ideale per la vigilia.che ne dici di partecipare al mio contest? ti aspetto.
Ho visto, mi piacerebbe molto ma non ne sapevo nulla e temo di non fare in tempo… chissa’. Grazie dell’invito.
Complimenti! Un piatto raffinato e gustoso!
L’olio alla vaniglia ricordo d’averlo abbinato ad una cornucopia di gamberi su crema di zucchine.
Grazie, interessante anche il tuo spunto… lo hai pubblicato?
bel piatto, complimenti! Io ho abbinato seppie, carciofi e vaniglia, la vaniglia nei salati è sorprendente!
Cristina
Infatti, sorprendente è la parola giusta. E ora che hai detto carciofi, mi hai messo voglia di provare… grazie!
Veramente insolito, ma decisamente appetitoso!
che piatto raffinato…
Grazie ad ambedue. .)
mooolto particolare, ma l’olio alla vaniglia va messo su prima delle zenzero?
Io l’ho messo prima, ma credo sia indifferente. Uno e’ liquido, l’altro solido, e quindi non si amalgamano.
Molto particolare….mi piacciono i colori ed credo proprio che lo proverò!!!